Ena provèrbio pàsson emèra
Mìa picalòja sòzi dòchi na fàune 's ennèa picalojèddhe, ce ennèa picalojèddhe e' sozzun dochi na fane es mìa picalòja
Una gazza pùo dar da magniare a nove gazzettine, ma nove gazzettine non posson dar da mangiare ad una gazza
Ena lòo cài tòssonna
Christò
Χριστός significa letteralmente “colui che è unto” e deriva dal Greco Antico
χρίω (ungere). Il termine greco è filtrato, assieme alla religione che rappresenta, nel Latino Imperiale nella dizione
Christus , da cui
christianus. Da qui, seguendo l'ampia fortuna del cristianesimo, il latino
christianus ha generato prestiti in quasi tutte le lingue del mondo, antiche e moderne (tornado anche al greco, come prestito inverso, nella forma
χριστιανός).
Il verbo
χρίω che dà origine al termine è oscuro. Si tratta, quasi certamente, di una formazione secondaria la cui forma primitiva è andata perduta. La comparazione con l’Antico Inglese
grīma (maschera, smorfia) è suggestiva ma difficilmente dimostrabile.
Nel Griko questo verbo
(chrìo) ha assunto il significato di “imbiancare, cospargere,
ungere con la calce la casa”.
Vito Paolo De Pascalis Gianlorenzo Vacca
25/01/2021
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Con
“Tu Khristù” nella Grecìa Salentina si intende il
Natale.
Più che “Natale” il termine è usato per dire
“A Natale”. .
Èrcome u Khristù = vengo a Natale.
Tuttavia i grichi del Salento non utilizzano il genitivo/dativo nelle espressioni di tempo, bensì l’accusativo.
Stazi sto caloceri = arriva nell’estate.
D’altra parte
”to stavrò tu Khristù” è la croce di Cristo, come pure
”e cardìa tu khristù” è il cuore di Cristo. Sicuramente, però,
”e lutria tu Kristù” è la messa di Natale.
Quale la spiegazione:
”Tu khristù” sta per
“to ghènnima tu Khristù “=
“la nascita di Cristo“. Per cui
”èrcome u Kristù” è da intendersi come
èrcome tin emera tu ghènimma tu Khristù = vengo il giorno della nascita di Cristo, ossia il giorno di Natale.
giuseppe --- Martano --- 2-01-2021
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IL GRICO
Il grico è stata la lingua dei mie genitori.
Il grico è una lingua antica che ha
radici nella Magnagrecia. Sicuramente è stata contaminata e rivitalizzata da successiva stratificazioni
linguistiche in varie epoche, le ultime delle quali risalenti al periodo bizantino.
Il suo areale, che si estendeva per buona parte
del centro e del basso Salento, ne sono testimoni vari toponimi tuttora presenti, è andato via via riducendosi fino a ridursi in appena
sette piccoli centri situati nel cuore del Salento: Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano, Martano, Martignano, Sternatia e Zollino.
A Melpignano e Soleto, normalmente menzionati facenti parte dell'area grecofona, già da tempo il grico è soltanto un ricordo delle persone più anziane.
Anche negli altri centri la situazione è drammatica. Le nuove generazioni raramente comprendono il grico e ancor meno lo parlano.
Le cause che hanno portato a questa situazione sono molteplici. Il grico è riuscito a far fronte a varie pressioni esterne cedendo
di fronte all'incalzare della scolarizzazione.
Di fronte a difficoltà di comunicazione tra insegnanti di lingua italiana e scolari,
che il più delle volte parlano e capiscono solo grico, si crea nell'immaginario dell'epoca l'idea che il grico fosse divenuto
un ostacolo allo sviluppo e alla crescita e comunque è, per il parlante grico, sinonimo di cafone o, quantomeno, arretrato culturalmente.
E, come se ci fosse stato un accordo generale, da quel momento in poi i genitori, anche se con presumibili difficoltà,
smettono di parlare grico con i loro figli per insegnare loro il diletto romanzo. Si arrivava al paradosso quindi che nella stessa famiglia
i figli maggiori fossero di madrelingua grica, ovvero comunicassero tra loro e con i genitori in grico, mentre i più piccoli si esprimevano in dialetto
in quanto era quella la lingua insegnata loro.
Si sarebbe potuto fare qualcosa per arginare quella deriva? Si può fare qualcosa? certamente
è cosa ardua, difficile, se non impossibile.
A poco sono servite le grida d'allarme lanciate a suo tempo da insigni studiosi, consci della
grave perdita in termini di patrimonio linguistico e culturale che si andava consumando.
A poco son serviti i vari riconoscimenti del grico quale lingua
minoritaria.
A poco son serviti e servono i continui e cospicui finanziamenti ricevuti da enti, consorzi e associazioni per la salvaguardia
della lingua e della cultura grica.
E' mancato l'orgoglio e il senso di appartenenza ad una minoranza, la consapevolezza del valore e della ricchezza che ciò costituisce.
Son mancati sempre, soprattutto da parte delle classi dirigenti, la dovuta stima, la dovuta considerazione, anzi, anche se in maniera velata e neanche tanto, ha serpeggiato sempre
una specie di derisione, uno snobbare costante che con grande probabilità ha incentivato quel senso di mortificazione e di inadeguatezza che i parlanti grico
ormai da tempo si sentono addosso.
Cosa si può fare. Poco o niente.
E' possibile, tuttavia, far nascere un gruppo,
un'associazione che abbia lo scopo di tramandare la lingua parlata? Un luogo fisico dove parlare grico e dove iniziare, quanti, soprattutto giovani,
adolescenti vogliano condividere questa idea?
Si può fare? Per quanti ci credono questo sito è il luogo virtuale da cui iniziare a costruire qualcosa di concreto.
Questo lavoro.
Questo lavoro vuole essere una testimonianza di ciò che è il grico parlato. Le moderne tecnologie permettono di agevolarne l'ascolto
seguendo visivamente, come nell'esempio a lato, l'ascolto del brano.
I brani all'interno sono corredati della traduzione in italiano a fronte ed è
inoltre possibile mettere in pausa, riavviare, ma soprattutto è possibile riascoltare un rigo cliccandovi sopra.
I dialoghi possiedono un altro pregio, forniscono all'ascoltatore
uno spaccato della vita di un tempo: usi, costumi, vicissitudini, relazioni e quant'altro.
I brani presenti fanno ferimento al grico di Martano, ovvero sono stati registrati a Martano. C'è comunque la massima disponibilità ad inserire registrazioni fatte negli altri paesi.
Sono inoltre presenti:
il vocabolario grico arricchito dei prestiti linguistici (normalmente dialettali) presenti nei brani,
tabelle grammaticali esemplificative,
tabella dei verbi con la possibilità di coniugazione nelle varie forme,
tabelle dei sostantivi e degli aggettivi con la possibilità di declinazione.
Siamo grati e ringraziamo quanti con i loro contributi, i loro suggerimenti, le loro segnalazioni
vogliano contribuire a migliorare ed arricchire questo progetto.