Rize Griche: il portale del grico đŸ‡Ŧ🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evōpėnnoiobevo
esųpėnni(s)
cinopėnni
emėpėnnome
esipėnnete
cinipėnnune

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evōčpia - ėpia - čbbiaiobevvi
esųčpie(s) - čbbie(s)
cinočpie - čbbie
emėpėamo
esipėato
cinipėane
Imperfetto
evōčpinnaiobevevo
esųčpinne(s)
cinočpinne
emėpėnnamo
esipėnnato
cinipėnnane

Trapassato
evōėkha pėontaio avevo bevuto
esųėkhe(s) pėonta
cinoėkhe pėontaegli ebbe bevuto
emėėkhamo pėonta
esiėkhato pėonta
ciniėkhane pėonta
Congiuntivo
Presente
napėo evōcheio beva
napėi(s) esų
napėi cino
napėome emė
napėete esi
napėune cini

Trapassato
kaevō ėkha pėontache io avessi bevuto
kaesų ėkhe(s) pėonta
naėkhe pėonta cino
naėkhamo pėonta emė
naėkhato pėonta esi
na ėkhane pėonta cini
Imperfetto
načpinna evōcheio bevessi
načpinne(s) esų
načpinne cino
napėnnamo emė
napėnnato esi
napėnnane cini

Passato
naėme|čkho pi(m)mčna evō che io abbia bevuto
naėse|čkhi(s) pi(m)mčna esų
nač(kh)i pi(m)mčna cino
naėmesta|čkhome pi(m)mčna emė
naėsesta|čkhete pi(m)mčna esi
načkhune pi(m)mčna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evōčpinnaioberrei
esųčpinne(s)
cinočpinne
emėpėnnamo
esipėnnato
cinipėnnane


Trapassato
evōėkha pėontaio avrei bevuto
esųėkhe(s) pėonta
cinoėkhe pėontaegli avrebbe bevuto
emėėkhamo pėonta
esiėkhato pėonta
ciniėkhane pėonta
Imperativo
pėe esų bevi tu
aspėi
pėnnome
pėete
aspėune

Gerundio
Presente
pėnnontabevendo
passato
pėontaavendo bevuto

Participio
pi(m)mčnobevuto

Perfetto (passato prossimo)
ime | čkho pi(m)mčna ho bevuto

infinito
pėibere


Note


E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarā nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha pių significati verrā coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non pių usati di cui non č possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianōnno con l'opzione "media" sarā coniugato sianōnnome;
oppure inserire direttamente "sianōnnome".
In alcuni casi č utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata pių di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dėome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dōft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edōs-imo", ciō vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosėmo , edosi..., na dosō, ..., dosōnta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epāo" viene coniugato "pāo".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non č indicato, si tenga presente che č abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efōnasa - (e)fonāsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimčna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimčna.
- In alcuni casi vengono indicati pių di un participio (es: mattemmčno - masomčno), in questi casi anche la flessione del primo termine č in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmčna - masomčna.

Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pųru ka cėno to ėkhe meletėsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ėkhe meletėsonta cėo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce č bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: āmposo - āmpa - 'mpōse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermčo:
imperativo: ferma; participio: fermāo;
latrčo:
imperativo: latra; participio: latrāo.

L'infinito č usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ėsoza mini, sōzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. Č usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pėome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretėsete, apate apode!

2012-2023
© www.rizegrike.com