Rize Griche: il portale del grico
I verbi: la coniugazione.




Deftera

6 FlearÃŦu

2023
La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evōpāoiovado
esųpāi(s) - pas
cinopāi
emėpāme
esipāte
cinipāne

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evōepėrtaioandai
esųepėrte(s)
cinoepėrte
emėepėrtamo
esiepirtato
ciniepėrtane
Imperfetto
evōėpia - ėbbiaioandavo
esųėpie(s)
cinoėpie
emėepėamo
esiepėato
ciniepėane

Trapassato
evōėkha pa(o)ntaio ero andato
esųėkhe(s) pa(o)nta
cinoėkhe pa(o)ntaegli fu andato
emėėkhamo pa(o)nta
esiėkhato pa(o)nta
ciniėkhane pa(o)nta
Congiuntivo
Presente
napāo evōcheio vada
napāi(s) esų
napāi cino
napāme emė
napāte esi
napāne cini

Trapassato
kaevō ėkha pa(o)ntache io fossi andato
kaesų ėkhe(s) pa(o)nta
naėkhe pa(o)nta cino
naėkhamo pa(o)nta emė
naėkhato pa(o)nta esi
na ėkhane pa(o)nta cini
Imperfetto
naėpia - ėbbia evōcheio andassi
naėpie(s) esų
naėpie cino
naepėamo emė
naepėato esi
naepėane cini

Passato
naėme|čkho pamčna evō che io sia andato
naėse|čkhi(s) pamčna esų
nač(kh)i pamčna cino
naėmesta|čkhome pamčna emė
naėsesta|čkhete pamčna esi
načkhune pamčna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evōėpia - ėbbiaioandrei
esųėpie(s)
cinoėpie
emėepėamo
esiepėato
ciniepėane


Trapassato
evōėkha pa(o)ntaio sarei andato
esųėkhe(s) pa(o)nta
cinoėkhe pa(o)ntaegli sarebbe andato
emėėkhamo pa(o)nta
esiėkhato pa(o)nta
ciniėkhane pa(o)nta
Imperativo
āmo - āmone esų vai tu
aspāi
pāme
apāte - amāte
aspāne

Gerundio
Presente
pāontaandando
passato
pa(o)ntaessendo andato

Participio
pamčnoandato

Perfetto (passato prossimo)
ime | čkho pamčna sono andato

infinito
pāiandare


Note


E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarā nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha pių significati verrā coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non pių usati di cui non č possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianōnno con l'opzione "media" sarā coniugato sianōnnome;
oppure inserire direttamente "sianōnnome".
In alcuni casi č utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata pių di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dėome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dōft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edōs-imo", ciō vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosėmo , edosi..., na dosō, ..., dosōnta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epāo" viene coniugato "pāo".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non č indicato, si tenga presente che č abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efōnasa - (e)fonāsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimčna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimčna.
- In alcuni casi vengono indicati pių di un participio (es: mattemmčno - masomčno), in questi casi anche la flessione del primo termine č in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmčna - masomčna.

Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pųru ka cėno to ėkhe meletėsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ėkhe meletėsonta cėo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce č bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: āmposo - āmpa - 'mpōse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermčo:
imperativo: ferma; participio: fermāo;
latrčo:
imperativo: latra; participio: latrāo.

L'infinito č usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ėsoza mini, sōzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. Č usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pėome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretėsete, apate apode!

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