Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòkanonòiobado
esùkanonì(s)
cinokanonì
emìkanonùme
esikanonùte - ìte
cinikanonùne

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòkanònisaiobadai
esùkanònise(s)
cinokanònise
emìkanonìsamo
esikanonìsato
cinikanonìsane
Imperfetto
evòkanònona - oneiobadavo
esùkanòni(s)
cinokanòni
emìkanonùsamo
esikanonùsato
cinikanonùsane

Trapassato
evòìkha kanonìsontaio avevo badato
esùìkhe(s) kanonìsonta
cinoìkhe kanonìsontaegli ebbe badato
emììkhamo kanonìsonta
esiìkhato kanonìsonta
ciniìkhane kanonìsonta
Congiuntivo
Presente
nakanonìso evòcheio badi
nakanonìsi(s) esù
nakanonìsi cino
nakanonìsome emì
nakanonìsete esi
nakanonìsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha kanonìsontache io avessi badato
kaesù ìkhe(s) kanonìsonta
naìkhe kanonìsonta cino
naìkhamo kanonìsonta emì
naìkhato kanonìsonta esi
na ìkhane kanonìsonta cini
Imperfetto
nakanònona - one evòcheio badassi
nakanòni(s) esù
nakanòni cino
nakanonùsamo emì
nakanonùsato esi
nakanonùsane cini

Passato
naìme|èkho kanonimmèna evò che io abbia badato
naìse|èkhi(s) kanonimmèna esù
naè(kh)i kanonimmèna cino
naìmesta|èkhome kanonimmèna emì
naìsesta|èkhete kanonimmèna esi
naèkhune kanonimmèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòkanònona - oneiobaderei
esùkanòni(s)
cinokanòni
emìkanonùsamo
esikanonùsato
cinikanonùsane


Trapassato
evòìkha kanonìsontaio avrei badato
esùìkhe(s) kanonìsonta
cinoìkhe kanonìsontaegli avrebbe badato
emììkhamo kanonìsonta
esiìkhato kanonìsonta
ciniìkhane kanonìsonta
Imperativo
kanòniso - kanòscio esù bada tu
askanonìsi
kanonùme
kanonìsete
askanonìsune

Gerundio
Presentez
kanonòntabadando
passato
kanonìsontaavendo badato

Participio
kanonimmènobadato

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho kanonimmèna ho badato

infinito
kanonìsibadare



Forma Passiva

evòime kanonimmènoio sono badato
evòìmona kanonimmènoioero badato
evòìrta kanonimmènoio venni badato
na ìme kanonimmèno evòcheio sia badato
evòìme stammèna kanonimmènoiosono stato badato
evòìkha stasònta kanonimmènoioero stato badato


Note


Nella costruzione del passivo si è usato il verbo essere (ìme), tranne che per il passato in cui è stato usato il verbo venire (èrkome). Può succedere, quindi, che il participio possa interpretarsi come un attributo del soggetto. Le interpretazioni sono esatte in entrambi i casi. Es.: evò ìme vaftimèno = sono (vengo) battezzato (forma passiva); evò ìme vaftimèni = io sono battezzata (predicato nominale).
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E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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