Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòezòiovivo
esùezì(s)
cinoezì
emìezùme
esiezùte - ìte
ciniezùne

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòèzisaiovissi
esùèzise(s)
cinoèzise
emìezìsamo
esiezìsato
ciniezìsane
Imperfetto
evòèzona - onnaiovivevo
esùèzi(s)
cinoèzi
emìezùsamo
esiezùsato
ciniezùsane

Trapassato
evòìkha zìsontaio avevo vissuto
esùìkhe(s) zìsonta
cinoìkhe zìsontaegli ebbe vissuto
emììkhamo zìsonta
esiìkhato zìsonta
ciniìkhane zìsonta
Congiuntivo
Presente
nazìso evòcheio viva
nazìsi(s) esù
nazìsi cino
nazìsome emì
nazìsete esi
nazìsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha zìsontache io avessi vissuto
kaesù ìkhe(s) zìsonta
naìkhe zìsonta cino
naìkhamo zìsonta emì
naìkhato zìsonta esi
na ìkhane zìsonta cini
Imperfetto
naèzona - onna evòcheio vivessi
naèzi(s) esù
naèzi cino
naezùsamo emì
naezùsato esi
naezùsane cini

Passato
naìme|èkho zimmèna evò che io abbia vissuto
naìse|èkhi(s) zimmèna esù
naè(kh)i zimmèna cino
naìmesta|èkhome zimmèna emì
naìsesta|èkhete zimmèna esi
naèkhune zimmèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòèzona - onnaiovivrei
esùèzi(s)
cinoèzi
emìezùsamo
esiezùsato
ciniezùsane


Trapassato
evòìkha zìsontaio avrei vissuto
esùìkhe(s) zìsonta
cinoìkhe zìsontaegli avrebbe vissuto
emììkhamo zìsonta
esiìkhato zìsonta
ciniìkhane zìsonta
Imperativo
zìse esù vivi tu
aszìsi
ezùme
zìsete
aszìsune

Gerundio
Presentez
ezòntavivendo
passato
zìsontaavendo vissuto

Participio
zimmènovissuto

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho zimmèna ho vissuto

infinito
zìsivivere



Forma Passiva

evòime zimmènoio sono vissuto
evòìmona zimmènoioero vissuto
evòìrta zimmènoio venni vissuto
na ìme zimmèno evòcheio sia vissuto
evòìme stammèna zimmènoiosono stato vissuto
evòìkha stasònta zimmènoioero stato vissuto


Note


Nella costruzione del passivo si è usato il verbo essere (ìme), tranne che per il passato in cui è stato usato il verbo venire (èrkome). Può succedere, quindi, che il participio possa interpretarsi come un attributo del soggetto. Le interpretazioni sono esatte in entrambi i casi. Es.: evò ìme vaftimèno = sono (vengo) battezzato (forma passiva); evò ìme vaftimèni = io sono battezzata (predicato nominale).
________________________________________________________
E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

2012-2024
© www.rizegrike.com