grico: lingua, cultura, tradizioni nei brani grichi di Martano


Erikordèo evò o Marati.	Ricordo io Marati.
O ... pos ìgue o Marati o ciuri?	... come si chiamava il Marati padre?
Don Nikola.	Don Nicola.
Don Nikola Marati	Don Nicola Marati
ecimpì, ma cio ikhe spazio de!	lì dietro, ma lui aveva spazio, no!
Allora cio èkame allepoka	Allora quello fece in quei tempi
o frea, èkame.	il pozzo, fece.
	Inagurazione del pozzo Marati. Fu il primo pozzo artesiano in territorio di Martano. foto facebook - gruppo "Sei di Martano se ..."
Ce pìane ...	E andavano ..
Evò ìmone già pleo mali,	Io ero già più grande,
ma ia prima j'e funtane	ma era prima delle fontane,
en ìmo makà tosso mali.	non ero affatto tanto grande.
Ce pìane ce piànnane nerò.	E andavano ed attingevano acqua.
Cio m'us traìnu ka fòrtonne,	Quello (quelli) con i carri che caricavano,
epiànnane itte butte fse nerò	che prendevano quelle botti di acqua,
edìane a prama,	davano una cosa,
	Rifornimento di acqua dal pozzo Marati. foto facebook - gruppo "Sei di Martano se ..."
kkutèane, en efsero posso.	pagavano, non so quanto.
Eh, oli i katumberèa ka pia m'e menze	(da) Tutta la Catumerea che andava con i recipienti
en èbbianne a sordo,	non si prendeva un soldo;
epiànnane ole nerò.	attingevano tutte acqua.
Ce pìane me menze, m'u kapasunu,	e andavano con i recipienti, con grossi otri,
toa kapasuni ìguane	allora "capasuni" si chiamavano.
Allora cio ìstike sti finestra,	Allora quello stava alla finestra
tori o gheno ka pìa ce erkato,	e vedeva la gente che andava e veniva
ka pìa c'erkato pu cimpì sto Marati, de,	che andava e veniva da dietro il Marati, no,
ìstike sti fenestra	stava alla finestra
ce fònaze cie ka nnòrize, de,	e chiamava quelle che conosceva, no,
peresèmpiu i bonànima e mana mu:	per esempio la buonanima di mia madre:
Rosaria, Rosaria, veni quai.	"Rosaria, Rosaria, vieni qui".
Ce kumandi padrunu ..	"Cosa comandi, padrone ...".
Ce dicene a Martanu?	"Cosa dicono a Martano?"
Dicene ku stai sempre bonu ku quistu ka facisti.	"Dicono che tu stia sempre bene per quello che hai fatto".
Ce kherèato cio, me spiegu,	E si rallegrava quello, mi spiego,
ka èddie tosso nerò es kristianè	che dava tanta acqua alle persone.
Su leo, cie m'e vutti ...	Ti dico, quelle (da quelli) con le botti ...
Ekkutèato.	Si pagava.
... ekkutèato,	... si pagava,
perké poi cini eddiavènnane es Martana	perché poi quelli passavano per Martano
ce puru pìane pulonta i menza,	e andavano vendendo l'acqua al minuto,
mia menza nerò pìane pulonta.	una "menza" (circa dieci litri) d'acqua andavano vendendo.
Ma as kristianè apu sti kamberèa	Ma dalle persone della Catumerea,
ka pìane ce piànnane nerò	che andavano a prendere acqua,
en èbbike mai a sordo.	non si prese mai un soldo.
Epiàkane posso telùsane,	Ne presero quanta ne vollero.
basta ka fidèaso n'o gualisi	Bastava essere capaci di trasportarla
c'eguali.	e la portavi via.
Dunque tua ta rikordeo ola evò	Dunque queste cose le ricordo tutte io.
Ce ti ìkhe poi,	E cosa c'era poi,
o pilàccio ìkhe na piài o nerò?	la vasca c'era da cui attingere l'acqua?
Eh, nde, nde, evale u rubinettu	Eh, no, no, mise i rubinetti
es to tikho,	nel muro
us èvale iu makrèo,	li mise così per lungo,
cini m'o traìno	(per) quelli con il carro
ìane ena pleo mea	c'era uno più grande (alto)
ce mbèja ec'es ti vutti	e versava dentro la botte,
eh, dekoste èvale o rubinetto	eh, a fianco mise il rubinetto
na piàkune m'e menze.	per attingere con i recipienti.
ka emì arte abitèamo pròbbio ecisimuddhia	Che mo' noi abitavamo proprio li vicino
ce pìamo depoi sto Marati	e andavamo poi da Marati.
	Vozza. Anfora usata per il trasporto dell'acqua da bere.>Utilizzata soprattutto in campagna; rispetto ai recipienti metallici manteneva l'acqua più fresca.
Caletta. Particolare tipo di secchio che per la sua particolare forma, una volta nel pozzo, si riempiva facilmente.
	Crocchi. Uncini usati per recuperare i secchi caduti nelle cisterne.
Pila. "Tinozza" ricavata da un blocco di pietra leccese. Usata prevalentemente per fare il bucato
	Pilacci. serbatoio in pietra costruito a ridosso della cisterna.