Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòmisòioodio
esùmisì(s)
cinomisì
emìmisùme
esimisùte - ìte
cinimisùne

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòmìsisaioodiai
esùmìsise(s)
cinomìsise
emìmisìsamo
esimisìsato
cinimisìsane
Imperfetto
evòmìsona - oneioodiavo
esùmìsi(s)
cinomìsi
emìmisùsamo
esimisùsato
cinimisùsane

Trapassato
evòìkha misìsontaio avevo odiato
esùìkhe(s) misìsonta
cinoìkhe misìsontaegli ebbe odiato
emììkhamo misìsonta
esiìkhato misìsonta
ciniìkhane misìsonta
Congiuntivo
Presente
namisìso evòcheio odii
namisìsi(s) esù
namisìsi cino
namisìsome emì
namisìsete esi
namisìsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha misìsontache io avessi odiato
kaesù ìkhe(s) misìsonta
naìkhe misìsonta cino
naìkhamo misìsonta emì
naìkhato misìsonta esi
na ìkhane misìsonta cini
Imperfettox
namìsona - one evòcheio odiassi
namìsi(s) esù
namìsi cino
namisùsamo emì
namisùsato esi
namisùsane cini

Passato
naìme|èkho misimèna evò che io abbia odiato
naìse|èkhi(s) misimèna esù
naè(kh)i misimèna cino
naìmesta|èkhome misimèna emì
naìsesta|èkhete misimèna esi
naèkhune misimèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòmìsona - oneioodierei
esùmìsi(s)
cinomìsi
emìmisùsamo
esimisùsato
cinimisùsane


Trapassato
evòìkha misìsontaio avrei odiato
esùìkhe(s) misìsonta
cinoìkhe misìsontaegli avrebbe odiato
emììkhamo misìsonta
esiìkhato misìsonta
ciniìkhane misìsonta
ImperativoZx
mìsiso esù odia tu
asmisìsi
misùme
misìsete
asmisìsune

Gerundio
Presentez
misòntaodiando
passato
misìsontaavendo odiato

Participio
misimènoodiato

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho misimèna ho odiato

infinito
misìsiodiare



Forma Passiva

evòime misimènoio sono odiato
evòìmona misimènoioero odiato
evòìrta misimènoio venni odiato
na ìme misimèno evòcheio sia odiato
evòìme stammèna misimènoiosono stato odiato
evòìkha stasònta misimènoioero stato odiato


Note


Nella costruzione del passivo si è usato il verbo essere (ìme), tranne che per il passato in cui è stato usato il verbo venire (èrkome). Può succedere, quindi, che il participio possa interpretarsi come un attributo del soggetto. Le interpretazioni sono esatte in entrambi i casi. Es.: evò ìme vaftimèno = sono (vengo) battezzato (forma passiva); evò ìme vaftimèni = io sono battezzata (predicato nominale).
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E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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