Rize Griche: il portale del grico
I verbi: la coniugazione.




Deftera

20 MartÃŦu

2023
La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
. la forma attiva ha anche valore riflessivo
Indicativo
Presente
evōmakrčnoio mi allungo
esųmakrčni(s)
cinomakrčni
emėmakrčnome
esimakrčnete
cinimakrčnune

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evōmākrinaio mi allungai
esųmākrine(s)
cinomākrine
emėmakrėnamo
esimakrėnato
cinimakrėnane
Imperfetto
evōmākrena io mi allungavo
esųmākrene(s)
cinomākrene
emėmakrčnamo
esimakrčnato
cinimakrčnane

Trapassato
evōėkha makrėnontaio mi mi ero allungato
esųėkhe(s) makrėnonta
cinoėkhe makrėnontaegli si fu allungato
emėėkhamo makrėnonta
esiėkhato makrėnonta
ciniėkhane makrėnonta
Congiuntivo
Presente
namakrėno evōcheio mi allunghi
namakrėni(s) esų
namakrėni cino
namakrėnome emė
namakrėnete esi
namakrėnune cini

Trapassato
kaevō ėkha makrėnontache io mi fossi allungato
kaesų ėkhe(s) makrėnonta
naėkhe makrėnonta cino
naėkhamo makrėnonta emė
naėkhato makrėnonta esi
na ėkhane makrėnonta cini
Imperfetto
namākrena evōcheio mi allungassi
namākrene(s) esų
namākrene cino
namakrčnamo emė
namakrčnato esi
namakrčnane cini

Passato
naėme|čkho makrimčna evō che io mi sia allungato
naėse|čkhi(s) makrimčna esų
nač(kh)i makrimčna cino
naėmesta|čkhome makrimčna emė
naėsesta|čkhete makrimčna esi
načkhune makrimčna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evōmākrena io mi allungherei
esųmākrene(s)
cinomākrene
emėmakrčnamo
esimakrčnato
cinimakrčnane


Trapassato
evōėkha makrėnontaio mi sarei allungato
esųėkhe(s) makrėnonta
cinoėkhe makrėnontaegli si sarebbe allungato
emėėkhamo makrėnonta
esiėkhato makrėnonta
ciniėkhane makrėnonta
Imperativo
mākrino esų allungati tu
asmakrėni
makrčnome
makrėnete
asmakrėnune

Gerundio
Presente
makrčnontaallungandomi
passato
makrėnontaessendomi allungato

Participio
makrimčnoallungato

Perfetto (passato prossimo)
ime | čkho makrimčna mi sono allungato

infinito
makrėniallungarsi


Note


E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarā nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha pių significati verrā coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non pių usati di cui non č possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianōnno con l'opzione "media" sarā coniugato sianōnnome;
oppure inserire direttamente "sianōnnome".
In alcuni casi č utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata pių di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dėome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dōft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edōs-imo", ciō vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosėmo , edosi..., na dosō, ..., dosōnta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epāo" viene coniugato "pāo".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non č indicato, si tenga presente che č abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efōnasa - (e)fonāsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimčna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimčna.
- In alcuni casi vengono indicati pių di un participio (es: mattemmčno - masomčno), in questi casi anche la flessione del primo termine č in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmčna - masomčna.

Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pųru ka cėno to ėkhe meletėsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ėkhe meletėsonta cėo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce č bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: āmposo - āmpa - 'mpōse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermčo:
imperativo: ferma; participio: fermāo;
latrčo:
imperativo: latra; participio: latrāo.

L'infinito č usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ėsoza mini, sōzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. Č usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pėome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretėsete, apate apode!

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