Rize Griche: il portale del grico 🇬🇷
I verbi: la coniugazione.

La flessione dei verbi grichi
Inserire il verbo
Attiva:
Passiva:
Media:
Verbo:
Indicativo
Presente
evòfsodiàzoiospendo
esùfsodiàzi(s)
cinofsodiàzi
emìfsodiàzome
esifsodiàzete
cinifsodiàzune

Aoristo (passato prossimo e remoto)
evòfsòdiasaiospesi
esùfsòdiase(s)
cinofsòdiase
emìfsodiàsamo
esifsodiàsato
cinifsodiàsane
Imperfetto
evòfsòdiazaiospendevo
esùfsòdiaze(s)
cinofsòdiaze
emìfsodiàzamo
esifsodiàzato
cinifsodiàzane

Trapassato
evòìkha fsodiàsontaio avevo speso
esùìkhe(s) fsodiàsonta
cinoìkhe fsodiàsontaegli ebbe speso
emììkhamo fsodiàsonta
esiìkhato fsodiàsonta
ciniìkhane fsodiàsonta
Congiuntivo
Presente
nafsodiàso evòcheio spenda
nafsodiàsi(s) esù
nafsodiàsi cino
nafsodiàsome emì
nafsodiàsete esi
nafsodiàsune cini

Trapassato
*kaevò ìkha fsodiàsontache io avessi speso
kaesù ìkhe(s) fsodiàsonta
naìkhe fsodiàsonta cino
naìkhamo fsodiàsonta emì
naìkhato fsodiàsonta esi
na ìkhane fsodiàsonta cini
Imperfetto
nafsòdiaza evòcheio spendessi
nafsòdiaze(s) esù
nafsòdiaze cino
nafsodiàzamo emì
nafsodiàzato esi
nafsodiàzane cini

Passato
naìme|èkho fsodiammèna evò che io abbia speso
naìse|èkhi(s) fsodiammèna esù
naè(kh)i fsodiammèna cino
naìmesta|èkhome fsodiammèna emì
naìsesta|èkhete fsodiammèna esi
naèkhune fsodiammèna cini
Condizionale
Imperativo
Imperfetto
evòfsòdiazaiospenderei
esùfsòdiaze(s)
cinofsòdiaze
emìfsodiàzamo
esifsodiàzato
cinifsodiàzane


Trapassato
evòìkha fsodiàsontaio avrei speso
esùìkhe(s) fsodiàsonta
cinoìkhe fsodiàsontaegli avrebbe speso
emììkhamo fsodiàsonta
esiìkhato fsodiàsonta
ciniìkhane fsodiàsonta
Imperativo
fsòdiaso esù spendi tu
asfsodiàsi
fsodiàzome
fsodiàsete
asfsodiàsune

Gerundio
Presente
fsodiàzontaspendendo
passato
fsodiàsontaavendo speso

Participio
fsodiammènospeso

Perfetto (passato prossimo)
ime | èkho fsodiammèna ho speso

infinito
fsodiàsispendere


Note


E' possibile coniugare anche verbi non presenti nella tabella dei verbi, in questi casi la coniugazione avviene per analogia e non ci sarà nessuna indicazione della coniugazione in italiano.

Se il verbo ha più significati verrà coniugato il primo di essi presente nella tabella dei verbi.
Le voci dei verbi poco usati o non più usati di cui non è possibile riscontrare tutte le voci, vengono coniugati per analogia.

Coniugazione media:
Inserire il verbo e selezionare l'opzione "media", es.: sianònno con l'opzione "media" sarà coniugato sianònnome;
oppure inserire direttamente "sianònnome".
In alcuni casi è utilizzabile soltanto la seconda opzione, ovvero inserire il verbo direttamente nella "forma media".

In alcuni casi nella prima persona singolare viene indicata più di una flessione. Anche se non idicata, la flessione vale per tutte le voci verbali che si rifanno a quella costruzione, p. e.: per "dìome = mi do", l'aoristo viene costruito con la forma "dòft-imo", ma nella prima persona viene indicato anche "edòs-imo", ciò vuol dire che tutte le voci verbali che si rifanno a all'aoristo ammettono come radice oltre che "doft", anche "dos": edosìmo , edosi..., na dosò, ..., dosònta, ecc.

Se il verbo inizia con un aumento, la "e" viene tolta, es: se si inserisce "epào" viene coniugato "pào".
Tuttavia, anche se nella tabella di norma non è indicato, si tenga presente che è abbastanza frequente l'uso dell'aumento in particolare nell'imperfetto e nell'aoristo soprattutto nelle persone del singolare, es.: efònasa - (e)fonàsamo.

Passato prossimo (perfetto):
- in alcuni paesi si costruisce col verbo avere, es: ekho pimèna, in altri (Martano) col verbo essere, es: ime pimèna.
- In alcuni casi vengono indicati più di un participio (es: mattemmèno - masomèno), in questi casi anche la flessione del primo termine è in "a", anche se riportata in "o".
Es: ime | ekho mattemmèna - masomèna.

*Nel trapassato del congiuntivo, ma vale anche per il passato, vengono indicate due possibbili costruzioni, che non sono equivalenti, con "ka" e con "na", es: pùru ka cìno to ìkhe meletìsonta... = anche se (che) lui lo avesse letto ...; na ìkhe meletìsonta cìo! = avesse letto (studiato) lui!

La seconda persona dell'imperativo termina con "o", ma se la voce è bisilabe di regola esce in "e", non di rado coesiste anche una forma in "a" con la radice del presente, es: àmposo - àmpa - 'mpòse

Nei verbi "eo", di origine italiana e a volte anche quelli grichi prevale un imperativo in "a" ed un participio in "a(t)o". Es:
fermèo:
imperativo: ferma; participio: fermào;
latrèo:
imperativo: latra; participio: latrào.

L'infinito è usato soltanto con il verbo sozo (potere) rarissimamente con il verbo telo. Es: sozo pai, ìsoza mini, sòzonta fai = posso andare, potevo aspettare, potendo mangiare. È usato anche come sostantivo, es: to fai guaddhi o guai = il magiare toglie i guai. Negli altri casi si ricorre al congiuntivo, es: devo mangiare, vogliamo bere = enghizi oppure enna fao, telome na pìome; per andare a Lecce = na pao oppure na pame es Luppiu. Per l' infinito usato come esortazione o comando si usa l'imperativo, es: camminare, andare via! = pretìsete, apate apode!

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